In pochi ci hanno pensato, ma anche il modo di assumere in questo periodo di pandemia è totalmente cambiato.
Rispetto ai modelli di lavoro tradizionali, le aziende esibiscono nuove esigenze organizzative e, per farvi fronte, necessitano di personalità lavorative diverse. Ma la pandemia ha influenzato anche il modo in cui le aziende selezionano i dipendenti. Come abbiamo già detto, i colloqui di oggi sono diventati virtuali.
I colloqui sono diventati virtuali, così come il reclutamento (soprattutto nei settori tecnologia e finanza). Ma le selezioni virtuali sono generalmente più complicate. Intervistare i candidati online non permette di vedere le espressioni, gli atteggiamenti, i movimenti che sono determinanti per comprendere il reale comportamento della persona che si ha di fronte. In poche parole, il candidato potrebbe mentire sulle sue vere capacità. Un sfida in più per reclutatori e candidati!
Per affrontare al meglio questo momento, le aziende dovrebbero essere chiare su cosa stanno cercando e quale ruolo devono ricoprire. La selezione diventa fondamentale. Alcune aziende hanno costituito un vero e proprio team di “recruiter”, composto da altri dipendenti, i quali saranno in grado di descrivere le competenze per la posizione ricercata.
Lo smart work stimola chi lo utilizza a scoprire competenze che pensava di non avere. A tutti i livelli aziendali, alle persone che lavorano in modalità smart viene chiesto di ritrovare le proprie competenze e gestire la propria autonomia. Lo smart work è una grande opportunità per qualcuno, un'occasione per scoprire talenti che altrimenti non avrebbero avuto la possibilità di conoscere. Chi riuscirà ad utilizzare questo percorso in modo positivo trarrà beneficio nello sviluppo personale e professionale. Come? Con un nuovo bagaglio di competenze utili o riqualificandosi completamente a nuovi ruoli e mansioni.
Per coordinare un collaboratore attraverso un monitor bisogna sapersi affermare, ma non travolgerlo. Coinvolgi i tuoi collaboratori, ascoltali e falli sentire a distanza parte di un progetto comune.
Le aziende che adottano lo smart work possono trovare collaboratori anche fuori sede. O meglio: proprio perché i dipendenti non devono recarsi fisicamente in azienda, il candidato ideale può essere trovato in tutto il mondo. E viceversa, i candidati non devono più limitare nello spazio le loro richieste. Non sono obbligati ad avvicinarsi all'azienda, possono scegliere di vivere ovunque. Il rovescio della medaglia è che se non vi sono più barriere legate alla distanza: i singoli saranno sempre più in concorrenza, dal momento che sarà dato sempre più peso alle competenze.
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